ottavo ciclo: 15 marzo – 10 maggio 2013
il buon uso della terra
incontri con
Maurizio Gritta e Virginio Bettini
Loretta Napoleoni
L’ Associazione culturale “RIPENSARE IL MONDO” propone un ciclo di tre incontri centrati sul tema della terra come bene comune da preservare, per sottolineare la necessità di uscire da una logica di sfruttamento e di superare la coincidenza di produttività con impoverimento.
I tre incontri si terranno presso la Sala Romanino dei Missionari Saveriani nel complesso di San Cristo via Piamarta 9, Brescia nelle seguenti date:
- venerdì 15 marzo, ore 18.00
Maurizio Gritta: Difesa del suolo e sovranità alimentare
- venerdì 12 aprile, ore 18.00
Virginio Bettini: Paesaggio bene comune
- venerdì 10 maggio, ore 18.00
Loretta Napoleoni: Il credito, l’usura e l’onore
Questi tre incontri rimandano ad altri dello scorso anno, conclusi dall’intervento di Serge Latouche, ma per insistere con maggior forza su alcuni concetti primari: la terra è un bene comune, i suoi fruttti ci consentono di vivere non va violentata, il paesaggio è la nostra storia e bellezza, non si può impunemente continuare a distruggerlo; queste convinzioni vanno però sostenute e dimostrate secondo un nuovo paradigma: uscire dallo sfruttaamento, non far coincidere produttività con impoverimento, sviluppo con mostri ambientali. Dando risalto al “buon esempio” o alle proposte virtuose, nel segno del rispettivo e della sobrietà nell’uso del suolo, dello spazio urbano, delle risorse ancora disponibili. Lo zero – dicevamo – è numero magico: vuol dire basta cemento e desertificazione; basta ad una agricoltura coniugata con la chimica. In fine, va pure affermato che per il rilancio economico serve un “buon credito” che non strozzi chi ne ha bisogno, che incoraggi a chiederlo, che tolga dalla disperazione chi ancora crede nel valore del lavoro e della creatività. Dunque bisogna far conoscere e diffondere le buone pratiche; bisogna imporle come dovere e forma di cittadinanza responsabile.Senza perdere altro tempo. Come ha detto Mario Tozzi nel suo intervento, se il desiderio di accumulo è la sola forza che ci differenzia nel mondo animale, sarà anche il segno della nostra disfatta; invece, il futuro è sotto i piedi. In tutti sensi.
Maurizio Gritta è presidente della Cooperativa agricola IRIS BIO di Calvatone, all’interno del Parco Oglio sud, nata nel 1978, esperimento avanzato e vincente. È un’azienda agricola totalmente biologica di 37 ettari, costruita da un gruppo di giovani,figli di bracciani, che è nata per fare agricoltura biologica. I terreni non sono proprietà di nessuno, la proprietà è collettiva. I soci provenivano da esperienze diverse, alcuni dal mondo dell’agricoltura,altri erano artigiani, altri erano studeni e quindi è stata una volontà giovanile di mettersi insieme per avere un altro modo di produrre che rispettasse l’ambiente, che rispettasse l’aria, che rispettasse l’acqua; se l’uomo è al centro del progetto va rispettata la dignità dell’uomo, chiunque esso sia,qualunque ruolo esso abbia all’interno dell’azienda. Questa è un po’ la nostra filosofi a, maturata a attraverso gli anni. La scelta del biologico è venuta dall’esperienza dei padri contadini: hanno insegnato chel ‘evoluzione dell’agricoltura non è un’evoluzione positiva. Si pensi solo al problema delle semena: se ne trovano poche, molte volte sono tenute sotto controllo perché sono un business, altro che sovranità alimentare. Sono problemi troppo poco conosciuti e discussi.
Loretta Napoleoni (Roma, 1955) Nata e cresciuta a Roma, vive da molti anni nel Regno Unito, a Londra. È stata borsista Fulbright alla SAIS – Paul H. Nitze School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University di Washington D.C. Tra i suoi titoli accademici un Master in studi sul terrorismo alla London School, un Master inrelazioni internazionali otteenuto alla School of Advanced International Studies (SAIS) e un dottorato in Scienze economiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. Si è occupata dello studio dei sistemi finanziari ed economici attraverso cui il terrorismo finanzia le proprie reti organizzative. Ha organizzato e presieduto nel 2005 la conferenza internazionale sul terrorismo promossa dal Club de Madrid. Insieme al governatore della Banca d’Italia, è stata incaricata dall’UNICRI – l’Istituto delle Nazioni Unite per la prevenzione del crimine- di formare una squadra di esperti per elaborare strategie di contrasto ai finanziamenti al terrorismo. Svolge attività di consulenza per le reti televisive BBC e CNN e scrive per diverse testate internazionali «El Pais», «Le Monde», e «The Guardian», di cui è editorialista. In Italia scrive per «Internazionale», «l’Unità», «Wired», ha una rubrica seƫ manale su «Il Venerdì di Repubblica». Nel 2009 ha pubblicato con Chiarelettere. La morsa, il primo libro scritto e pubblicato direttamente in italiano, prima che in inglese. In seguito sono usciti: Maonomics, 2010, Il contagio, 2011, Democrazia vendesi, 2012.
Virginio Bettini Nato a Nova Milanese nel1942, laureato in geografia, ha lavorato come esperto di valutazione ambientale presso il Piano Intercomunale Milanese dal 1968 al 1971, per poi specializzarsi, fin dalla fine degli anni ‘60, sulle problematiche ambientali in ambito urbano. Membro dell’International Association for Impact Assessment e professore di Analisi e valutazione ambientale all’Università Iuav di Venezia, da più di 15 anni si occupa di alta velocità ferroviaria. Nel corso degli anni i suoi interessi sono stati ulteriormente indirizzati all’applicazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale (Via) e all’ecologia urbana, con particolare riferimenti ai problemi energenti ci e di landscape ecology (ecologia del paesaggio). Tra le opere pubblicate ricordiamo:Scorie. L’irrisolto nucleare, Tav perché no, Ecologia urbana. L’uomo e la città e Borotalco nero. Carbone tra sfida autarchica e questione ambientale. Bettini è stato anche parlamentare europeo nella legislatura 1989-1994 con i Verdi Arcobaleno. Il suo nome compare inoltre tra quelli dei 360 accademici che hanno firmato l’appello inviato al presidente del Consiglio Monti per chiedere di riconsiderare le scelte governative sulla Tav
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