Comune di Cividate Camuno
Il Comune
Piazza Fiamme Verdi, 12
25040 – Cividate Camuno
Tel 0364/340383
Fax 0364/347824
Sindaco: Cesare Damiola
Informazioni Generali
Abitanti: 2732
Altitudine: 275 s.l.d.m.
Mercato: Piazza Fiamme Verdi un giovedì ogni 15 giorni
Festa Patronale: Santo Stefano, 26 dicembre
Manifestazioni e Ricorrenze
- Sera dell’Epifania: rappresentazione della filodrammatica presso l’auditorium parrocchiale;
- Festa di primavera (lunedì dell’Angelo): all’interno del Parco del Barberino. In questa giornata si effettua un percorso vitae segnato ottenendo dei petali ad ogni sosta del percorso fino a formare un fiore che, va consegnato all’arrivo;
- Nel pomeriggio: tradizionale gara di torte preparate dalle massaie cividatesi, alla fine della quale viene premiata la torta più buona. Usanza della giornata è mangiare nella mattinata spongada con salame e uova cotte.
- Carnevale: manifestazione riscoperta a partire dagli anni 90’. L’ultima domenica di Carnevale viene effettuata una sfilata di carri e maschere che coinvolge soprattutto i bambini. Il Martedì Grasso, presso il centro civico, si tiene un ballo che termina con la possibilità di mangiare gnocchi di patate.
- Estate cividatese: formata da incontri culturali e proiezioni cinematografiche che si tengono all’aperto, nella piazza del Comune.
- In Agosto: la prima domenica di agosto si effettuano visite ad alcuni siti all’interno del Parco del Barberino, ognuno con un tema specifico. Sempre in agosto si effettua il “giro delle Malghe”: Varicla , Spondone, Lavena, Rondenino, Campolaro.
- Santo Stefano: la festa patronale. In questo giorno si ha l’incanto della Melga (ossia il granoturco), si allestisce un’asta a cui partecipa l’intera comunità e il ricavato viene devoluto per finanziare la comunità parrocchiale. Nella piazza e lungo il centro storico trovano collocazione stand espositivi di prodotti artigianali con degustazione di prodotti tipici locali. In serata tradizionale spettacolo pirotecnico in riva al fiume Oglio
Descrizione
In posizione particolarmente felice dal punto di vista paesaggistico, protetta dalle montagne alle spalle e affacciata al fiume, con ottime possibilità di collegamenti naturali, Cividate Camuno ha avuto, probabilmente, fin dai tempi preistorici, grande importanza. Entra tuttavia nella storia come la Civitas Camunnorum dei Romani, punto di riferimento ed aggregazione di tutte le genti della Valle e modello avanzato della romanità. L’antico nome Civitas Camunnorum dei tempi della dominazione romana fu volgarizzato in Civitatis, divenne poi Cevethate nel Medioevo, Civedato nel ’600 per arrivare a Cividate nell’800. Con Decreto Reale del 1863 il nome venne fissato in Cividate Alpino, confermato in seguito per distinguere il paese da Cividate al Piano in provincia di Bergamo. Nel 1887 venne cambiato in Cividate Camuno. Nel 1927 avvenne una nuova trasformazione in Cividate-Malegno, fino ad arrivare, nel 1947, alla separazione da Malegno e tornando così ad essere Cividate Camuno.
Da Vedere:
Il Teatro e anfiteatro romani: sono stati scoperti nel 1973. Il teatro era collocato a ridosso del pendio posto a nord est dell’abitato, secondo chiari e tradizionali intenti scenografici e paesaggistici, comuni a quasi tutti gli edifici pubblici romani.Oggi è possibile vedere circa un terzo del totale delle strutture sulla base del quale è stata realizzata una ricostruzione grafica dell’edificio nelle sue parti essenziali, evitando di riprodurre particolari non attestati.
Poco distante dal teatro sorgeva l’anfiteatro, del quale sono emersi un piccolo tratto del muro ellittico perimetrale, fatto di ciottoli provenienti dal greto del vicino fiume Oglio, saldati con malta, e frammenti degli elementi radiali che sostenevano le gradinate. L’anfiteatro di Cividate Camuno è del tipo a struttura piena su terrapieno, fu costruito in un momento di poco successivo al teatro, nell’arco del I secolo d.C., durante la dinastia dei Flavi, o al massimo all’inizio del II, durante il regno di Traiano.
La parte a monte è realizzata sfruttando il pendio della collina sulla quale poggiano le gradinate, mentre quella in corrispondenza dell’asse maggiore è costruita in muratura. L’arena è scavata e la sua terra di risulta è stata utilizzata per il terrapieno della parte a valle, che, contenuto dal muro perimetrale e dal podio, sosteneva le gradinate.
Sul luogo di un antico luogo di culto preromano delle acque salutari fu costruito un primo santuario romano di Minerva, a cui seguì in età flavia un nuovo edificio di proporzioni imponenti. Sorgeva sulla riva orientale del fiume Oglio, addossato ad uno sperone roccioso percorso da grotte e cunicoli nei quali erano attive fino a poco tempo fa alcune sorgive. Quando ricorrevano le feste della dea, le processioni sacre che precedevano i giochi del teatro e dell’anfiteatro, certamente iniziavano dal santuario di Breno, accentuando la valenza politico religiosa dell’avvenimento nel suo insieme.