Arte e Cultura a Piancogno
L’Annunciata: sul crinale della montagna che sovrasta tutta la bassa Valle Camonica sorge il complesso monastico che, dalla seconda metà del XV secolo, ovvero dalla sua fondazione, ha dato il nome alla località: l’Annunciata. Attualmente è gestito dai frati cappuccini ed ospita poco meno di una decina di frati che ne curano l’aspetto religioso. La sua costruzione, iniziata nel 1463 e terminata in pochi decenni, era stata voluta dal Beato Amedeo Menez de Sjlva, e la dedicazione alla Annunciata è evidenziata in quattro capitelli scolpiti presenti nel chiostro maggiore dove compare oltre alla data, 1483, anche il nome del Papa, Sisto IV, che ne autorizzò la richiesta. Nel convento abitarono per primi e fino al 1508 gli Amadeiti, fondatori, poi i frati Minori Osservanti, fino al 1601.
Successivamente furono i frati Minori Riformati ad essere presenti, e lo furono fino al 1808 cioè quando, in epoca napoleonica, il complesso monastico fu messo in vendita, come molti altri beni ecclesiastici. Fu acquistato dalla comunità di Borno che lo affidò nel 1842, ai frati Cappuccini. Qui abitò per diversi anni padre Innocenzo da Berzo che fu proclamato Beato da Giovanni XXIII il 12 novembre 1961. Presso il convento si trova un piccolo museo dedicato allo stesso Beato: viene anche pubblicato un periodico ed è tenuta in massima considerazione una forte attività epistolare (via internet) con tutto il mondo. La località è oltremodo celebre sia per la sua incantevole posizione, dalla quale si domina tutta la bassa e media Valle Camonica ed il lago d’Iseo, sia per la ricchezza delle sue espressioni artistiche ed architettoniche e per il senso di pace e di quiete che il sito trasmette. Anche ai nostri giorni vi è una particolare devozione che tanti fedeli portano nei confronti del Beato Innocenzo da Berzo. Al suo interno si possono ammirare alcuni cicli di affreschi particolarmente pregiati, fra cui emerge la “Vita di Gesù e la sua Passione” nella parete divisoria della chiesa, attribuita alla scuola del Da Cemmo e quello del coro raffigurante la storia di Maria, dipinto nel 1475 da Giovanni Pietro Da Cemmo. Altri affreschi raffigurano scene di vita dei Santi ed altri temi religiosi e sono opere, fra gli altri, di : Maestro di Bienno, Tura, Cossa, Lamberto Orazio De Rossi. Vi sono inoltre diversi dipinti i cui autori sono: Antonio Paglia, Nicola Grisani, Antonio Morone, Lorenzo Zanettino e il Focardi. Nel 1995, su iniziativa della locale Pro Loco, la strada che da Cogno e Piamborno sale al convento dell’Annunciata è stata chiamata “Strada del Beato”; in ricordo del Beato Innocenzo da Berzo che, ospite del convento per lunghi anni, la percorreva per recarsi a predicare e confessare nei borghi della Valle Camonica.
Incisioni rupestri: dalla metà degli anni ottanta del secolo scorso, grazie ad alcune scoperte di Gianfausto Rivadossi di Borno, e poi con l’intervento di noti studiosi e ricercatori, sono stati catalogati e studiati oltre duemila segni incisi sulle rocce dislocate sui massi levigati e disseminati nel boschi nei pressi del convento dell’Annunciata. Le incisioni, visitate e in parte studiate, dal dott. Ausilio Priuli, del museo archeologico di incisioni rupestri di Capo di Ponte, vengono fatte risalire dal III secolo a.C. e testimoniano uno spaccato di vita, anche cultuale, degli antichi Camuni e in particolare degli abitanti dell’altopiano di Borno. Fra di esse, eseguite tutte con la tecnica “polissoire”, ovvero con un unico segno eseguito con punta acuminata, sono stati scoperti alfabetari nord etruschi, nella cui stesura individuale presentano almeno tre lettere nuove e indicate come peculiarità dei maestri camuni.
Nella primavera del 1996 lungo la “Strada del Beato”, in località Piana di Gobbia, è stata allestita un’area definita “L’Oasi del Beato” con una stele marmorea raffigurante, a mosaico, il Beato Innocenzo.
Da segnalare alcuni portali di edifici privati a Piamborno come casa Dabeni in via Nazionale, dove sono visibili dei dipinti murari esterni con due episodi dei “Promessi Sposi” del Manzoni.
La Parrocchiale di Piamborno è stata edificata con linee squadrate e lineari e fu costruita verso la fine del 1800: in essa sono visibili delle opere pittoriche di Domenico Carpinoni (una Trinità proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale di San Vittore) e di Francesco Domenighini.
La Chiesetta di San Filippo Neri è accanto centro storico della vecchia borgata di Cogno (ora malamente distrutta, nel 2002, in quella che era chiamata la “contrada”: bell’esempio di insediamento medioevale di case popolari. Al suo interno sono visibili opere, affreschi e tele attribuite a Giovan Battista Guadagnini di Esine. L’altare è decorato con marmi neri e bianchi. Il campanile è databile al 1600.
La Chiesetta della Madonna detta anche “Cesùlina” (Chiesolina), fu edificata nel 1500 e contiene affreschi del Corbellini, un’Immacolata attribuita ad Andrea Celesti e delle tele del Grisani.