Comune di Bovegno

Il Comune
Piazza Zanardelli, 1
25061 – Bovegno (BS)
Tel. 030926148
Fax 030926774
info@comune.bovegno.bs.it

Sindaco: Bruno Tanghetti

Informazioni Generali
Abitanti: 2321
Altitudine: 680 s.l.d.m.
Mercato: Piazzale Caduti sul Lavoro, ogni primo mercoledì del mese Festa Patronale: San Giorgio, 23 Aprile

Manifestazioni e Ricorrenze
Fra le iniziative di maggior spicco, merita certamente una citazione il Torneo Nazionale di Tennis “Coppa dott. Ernesto Della Torre”, manifestazione sportiva a carattere nazionale che si svolge dal 1951 e che dal 1966 è intitolata al medico tennista prematuramente scomparso.
Particolare importanza riveste la festa per l’assegnazione all’ospite del “Ciclamino d’Oro”, in origine un riconoscimento per la fedeltà dei turisti soggiornanti a Bovegno ma che negli ultimi anni ha assunto anche il valore di premio di riconoscenza per concittadini benemeriti.
Vi è poi la manifestazione gastronomica “Bovegno con gusto” che richiama migliaia di visitatori e le processioni religiose di ferragosto della “Madonna della Misericordia” fra le vie del paese.
Gennaio: Ciaspoluna
Giugno: MTB Cup
Luglio: Quattro Campanili
Agosto: Bovegno con Gusto

Territorio
La morfologia del territorio di Bovegno annovera montagne tra le quali le più alte della Val Trompia, come il Monte Crestoso (2215 m s.l.med il Monte Muffetto (2060 m s.l.m.), e offre grandi opportunità di svago in ambienti naturali come i lussureggianti boschi di conifere e castagni. Per quanto riguarda il capoluogo, si segnala inoltre la presenza di 2 grandi parchi pubblici per lo svago e di 2 aree faunistiche riservate a daini e mufloni. Nel paese alto (Castello) si trova infatti l’omonima “Pineta” (completamente ristrutturata nel 2005). Nel paese basso (Piano) è stato invece ultimato il “Parco del fiume Mella”, con aree giochi, bar e laghetto artificiale. 

Origine del nome
Secondo una leggenda senza fondamento il nome deriverebbe da quello di un comandante celtico arruolato nell’esercito romano. In realtà deriva dal reto-celtico Vöb-egn da cui Böegn. Vob/vad significa guado mentre egn/inn vuol dire fiume quindi “(villaggio in prossimità del) guado del fiume” che i romani latinizzarono in Vobenum, come testimoniato da un’epigrafe del I secolo a.C. conservata presso il museo romano di Brescia mentre nel medio evo assunse l’attuale forma italiana mantenendo però sempre in lingua locale quella originaria di Böegn.

Storia, Arte, Cultura
Bovegno  è  una  delle  più antiche località  della  Valtrompia,  abitata  già  dalle popolazioni retiche anche  se il primo documento  scritto  che  ne  testimonia  l’esistenza risale  all’epoca  romana: si  tratta  di  una  stele, ora murata nella  cella  centrale del Capitolium  di Brescia,  in  cui  si  narra  di un personaggio  di  origine celtica, ma  ormai romanizzato, Staio, figlio  di Esgradasso da Vobenum principe  dei Triumplini, prefetto  della  coorte  dei Triumplini sotto vibio Pansa. A Vobenum  (chiaramente Bovegno) – nome  che  significa  guado, oppure  luogo  acquitrinoso, ricco  di sorgenti – faceva  riferimento  una  delle  due  tribù  dei Vobenates  o Vobenenses. Il comune di Bovegno sorse nel XII secolo e si estese acquistando boschi e terreni e assorbendo nel 1339 Magno dove vivevano tre famiglie. Facevano parte del sistema difensivo la Torre medievale (detta “romana”) che dà sulla piazza e quella di Ludizzo (sec. XII-XIII). Nel XIII secolo il comune di Bovegno ebbe un notevole sviluppo economico, grazie soprattutto alle miniere di ferro, già attive in epoca romana, che garantirono sempre ricchezza al paese. Nel  1341 vennero  redatti  gli Statuti Comunali che  testimoniano la rilevanza del  settore  minerario  e  della  lavorazione  del  ferro, con attività  collegate come  la produzione  di  carbone  di legna, necessario  per  la  fusione; numerosi  contratti evidenziano  gli acquisti di boschi da  parte del comune  per nuovi  carbonili e  che  le  acque  del Mella  e  dei  torrenti erano  sfruttate per muovere  le  ruote  di mulini e  per  le  concerie collocate  sempre  lungo i  corsi  d’acqua. Altre  attività importanti  erano l’allevamento  del  bestiame  e l’agricoltura, anche  se  quest’ultima  non era  in grado di produrre cereali, miglio e frumento  in quantità  sufficienti. Nel 1427 entrò a far parte dei domini di Venezia. L’importanza del  comune  è  testimoniata  dall’esistenza agli inizi del XIV secolo in Valtrompia  di  due  centri  di potere:  quello  giuridico e  politico,  con sede  a Bovegno, mentre  quello militare aveva  sede  nel Castello  di Testaforte  a Ponte Zanano e  in alternativa  a Gardone. Nel XV secolo divenne dominio veneto e continuò l’attività estrattiva che cominciò a decadere fin dal XVII secolo, non riuscendo a sostenere la concorrenza di altre zone. Nel 1610, Bovegno e le sue frazioni contavano oltre 3 mila abitanti, di cui 600 validi. Nella seconda metà dell’Ottocento l’economia del comune ebbe un tracollo a seguito del fallimento della “Brescia Mining and Metallurgae Co”, di cui era presidente onorario Giuseppe Zanardelli. Verso la fine del secolo divenne un centro di cooperazione: nel 1888 venne fondata una latteria sociale e nel 1897 don Giovanni Tanghetti si fece promotore della fondazione di una Cassa Rurale che in questo ultimo decennio ha contribuito alla formazione della banca dell’alta Valtrompia. Nel 1944 il paese subì la ferocia nazista: il 15 agosto sedici persone furono trucidate per rappresaglia in seguito a un breve scontro coi partigiani asserragliati nell’albergo Brentana. Il nucleo più antico del paese è la zona di Castello, dove fra austere case e pittoreschi scorci, si trova la parrocchiale di San Giorgio, che conserva al suo interno un altare ligneo dei Pialorsi e pregevoli dipinti. Oggi è nota località turistica, come lo era in passato quando il poeta bresciano Angelo Canossi passava a Ca’ de le Bàchere le sue estati e grazie ai suoi 684 mt. di altezza è l’ideale per chi ama la montagna , ma non le grandi altitudini. Distensive passeggiate si possono fare sul colle San Martino o fino al cinquecentesco Santuario, mentre escursioni più impegnative portano alla Colma di Marcuolo, sul monte Muffetto, sul monte Ario.

Curiosità
Trascorse a Bovegno gran parte della sua vita il massimo poeta bersciano Angelo Canossi (1862 – 1943), prima alla Ca’ del Mai poi alla Ca’ dè le B°chere (dichiarato monumento di interesse locale) in Val Sorda.

Itinerari
Da Bovegno alla Pontogna passando per Monte Campione

 

Da Vedere

 

Santuario della Madonna della Misericordia

Chiesa Di San Giorgio

Chiesa dell’Assunta

Santuario di Croce di Savenone

Chiesa di Sant’Antonio Abate

Chiesetta di San Rocco a Piano

Chiesa di San Lorenzo

 

Mappa del Comune: