Comune di Pezzaze

Il Comune
Via Caduti del Lavoro, 3
Pezzaze 25060 (BS)
Tel. 030-9220100
Fax 030-9220139
info@comune.pezzaze.bs.it

Sindaco: Sergio Richiedei

Informazioni Generali
Abitanti: 1.600
Altitudine: 620 s.l.d.m.
Festa Patronale: Sant’Apollonio, 7 luglio

Manifestazioni e Ricorrenze
Fine Luglio: festa della Montagna
Agosto: Sagra del formaggio nostrano dell’Alta Valtrompia
Agosto: Sentiero dei Carbonai

Storia, Arte, Cultura
I primi insediamenti di cui vi é traccia risalgono all’ Età del Ferro. In ragione della posizione strategica di collegamento con la Valcamonica per mezzo del colle di San Zeno vi passa in epoca romana una strada del ferro e fin dall’antichità sono attivi siti minerari. Su un architrave di un casa adiacente la torre medievale di Mondaro viene riferita nel secolo scorso la scritta Pub. Stravinius et Pub. Mondarius super damnatos ad metalla. Essa sembra ipotizzare la presenza di una colonia penale romana a Pezzaze, cioè di condannati a scavare metalli nelle viscere della terra. Tale scritta però – come osserva lo storico mons. A. Fappani – non é registrata da alcun repertorio ufficiale. La dedizione a Venezia coincide con un promettente rilancio economico e sociale che vede fin dal 1426 l’apertura di un “Forno nuovo” per cuocere il ferro cavato dalle miniere che si moltiplicano sempre più. Nel 1493 Pezzaze acquista, per poter assicurare sale, vino e pane alla popolazione, nuovi fondi nel territorio comunale e ad Ome, Paderno e Passirano. Un brusco arresto alle attività commerciali é dato dalla peste del 1529, che si ripete nel 1577, colpendo particolarnente Etto. Pezzaze vive i primi anni del secolo XIX in una situazione economica non facile, nonostante siano attivi due forni a Robecco e nella valle Morina ed alcune miniere. Nel 1805 entra a far parte del Distretto della Miniere della Val Trompia avente per capoluogo Bovegno. Nel 1833 viene arrestato a Milano il pezzazese Andrea Piardi per aver cospirato contro l’Austria. Nel corso del Novecento numerose sono le opere pubbliche, costruite nel territorio di Pezzaze a beneficio della popolazione, come l’asilo infantile (eretto in Ente morale) aperto in canonica a Pezzaze nel 1914 oppure l’edificio scolastico di Lavone nel quale viene sistemato anche l’asilo, con inaugurazione avvenuta nel 1919. Lenta é la ripresa del primo dopoguerra, agitato da passioni politiche e da gravi difficoltà economiche. Nel ventennio fascista, accanto alla scoperta di Pezzaze come località di villeggiatura, si verifica, a partire dal 1930, un progressivo esodo della popolazione con intere colonie di braccianti e di minatori che si disperdono. Nella II guerra mondiale Pezzaze registra 32 caduti su vari fronti, 8 dispersi in Russia, 13 partigiani e 3 caduti della R.S.I. accomunati in un significativo monumento edificato nel 1954. Anche nel secondo dopoguerra (dopo il 1945) molti minatori scelgono la via dell’emigrazione in Italia e all’estero, trasferendo l’antica consuetudine lavorativa sia in imprese minerarie che nei lavori di galleria in cantieri stradali ed autostradali. Nel 1973 viene chiusa la miniera Stese, oggi riaperta al pubblico nell’ambito delle iniziative promosse dal Parco minerario dell’alta Valtrompia. Negli ultimi decenni del XX secolo é massiccia la conversione in operai metalmeccanici presso le industrie di media e bassa valle. Le opere degli ultimi 25 anni sono numerose e significative, a partire dalla nuova strada che da Pezzaze raggiunge il colle di S. Zeno per arrivare all’attuale viabilità, ridisegnata secondo logica e funzionalità, ed alla costruzione del moderno edificio comunale, inaugurato nel 1993.

Pezzaze è un comune formato da diverse frazioni distanti fra loro, poste a varie quote di altezza sulle montagne che separano la Valle Trompia dalla Valle Camonica. Il valore del patrimonio artistico di Pezzaze risulta inscindibile dall’importanza storica della sua comunità che ricordiamo già nel 1318 fu la prima in tutta la valle a dotarsi di statuti propri. Testimoni degli sforzi sostenuti dalla collettività in ogni epoca restano le antiche torri ed in maniera ancor più evidente gli edifici sacri, arricchiti da preziosi arredi, splendide pitture, ed affreschi, opere di autori poco noti al pubblico ma pienamente inseribili per temi e modi, influssi e ascendenze, nel contesto sovranazionale della pittura rinascimentale e successiva. Gli episodi della vita di S. Apollonio affrescati agli albori del ‘500, il Polittico di Paolo da Caylina il Giovane ( 1514-22), i dipinti di Sebastiano Aragonese (1535-36), la Trinità ed i Santi di Francesco Richino, l’intenso programma culturale patrocinato dal parroco Giovanni Grotti, anticipano altre preziose realizzazioni come altari, marmi, l’icona lignea di Giovanni Quacina (1652-53), la pala di Pietro Gentilini (1646-47) fino all’eccellenza formale ed espressiva di Pietro Scalvini (autore noto a tutti) ed alla più recente impresa di Giovanni Repossi, maestro di Brera che nell’encausto a freddo eseguito sulle pareti del municipio di recente costruzione, riafferma la consuetudine del comune di glorificare l’importanza della sua storia nell’arte. Origine del nome: Nel XI secolo era chiamato Pezaze. Incerte sono le notizie circa l’origine del toponimo. Si pensa derivi dal latino picea, abete, precisamente “abete rosso”.

Curiosità
Tutti gli anni, la domenica più vicina al 4 dicembre, viene celebrata la messa in onore di santa Barbara all’interno della Miniera Marzoli di Pezzaze. – All’interno della Miniera Marzoli, nella Sala di santa Barbara, sono state svolte rappresentazioni teatrali da parte di note compagnie teatrali bresciane, tra cui anche il famoso attore Luciano Bertoli. – Il 4 agosto 2006 la cantante Gianna Nannini ha tenuto un concerto presso il Piazzale della Miniera Marzoli. – Prendendo la strada serrata detta “della Cavallina”, prima di entrare nella frazione di Mondaro, costeggiando il torrente Méla, come viene chiamato da queste parti, si raggiungono numerose piazzole dei carbonai, dette rai che testimoniano il passato di un’attività intensamente praticata nei boschi della zona (questa parte di percorso è proprio il celeberrimo Sentiero dei Carbonai. Proseguendo si arriva al Dosso del Corno a 925 mt), piccolo belvedere sulla spumeggiante cascata el Saltù delle Selle, affascinante in tutte le stagioni, specialmente in inverno quando è addirittura possibile passare all’interno della cascata ghiacciata.

Itinerari
Pezzaze – Colle di San Zeno
Il Sentierio dei Carbonai


Da Vedere:

Le Miniere di Pezzaze
Musei in Val Trompia
Torre Medievale

Mappa del Comune: