Sulle tracce della storia: Sentiero Prave – Guccione – Valsorda – Prave
Prave, piccolo insediamento montano del Comune di Angolo Terme, posto a 1553 metri di altitudine, oltre che dalla mulattiera che sale da Mazzunno, è raggiungibile anche in auto. Seguendo la via Mala, poco prima di Dezzo, sulla destra, s’imbocca la strada per Borno e si prosegue fino all’abitato di Paline. Poco oltre, ancora sulla destra, inizia una comoda carrareccia che porta a Prave. Il piccolo centro è costituito da diverse cascine sparse nei prati, alcune delle quali recentemente ristrutturate. Si prosegue in direzione della chiesetta di S. Bartolomeo, situata all’inizio del crinale che avanza sulla Valle del Dezzo. Pare che l’edificio, che presenta un dipinto nel quale sono raffigurati i Santi Giacomo e Bartolomeo, protettori dei pellegrini, fosse in origine la cappelletta di un ospizio per viandanti e mercanti, essendo posta lungo un’antica via per la Valtellina. Da qui, in un paesaggio ammantato da faggi secolari, si ha uno splendido colpo d’occhio sulla Corna di San Fermo e sulle sottostanti pendici boschive della Riserva naturale del Giovetto. Superata la chiesetta, la mulattiera inizia a scendere. Poco dopo si prende, sulla sinistra, un sentiero che si sviluppa pianeggiante sotto la “Corna dei Pagà” e contrassegnato dal segnavia rosso-bianco-verde. Si prosegue all’interno di boschi di abeti e faggi, sempre seguendo il segnavia. Superata una cascina nelle cui vicinanze scorre un torrentello, si continua in leggera salita fino alla località “Feit”. Più avanti si giunge alla località “Lazer”. Ora il sentiero scende gradualmente e dopo aver attraversato alcune dorsali si giunge ad una zona caratterizzata da prati ormai abbandonati e da una modesta dorsale rocciosa appena a monte del sentiero. Qui è collocato un vecchio insediamento agricolo ormai da tempo abbandonato di cui si possono notare i resti dei muri di sostegno dei terrazzamenti. Il fabbricato era stato costituito sotto il riparo di un roccione ai piedi del quale scaturisce una fresca sorgente. Poco dopo si attraversa una valletta ed il sentiero gradualmente riprende a salire fra boschi di abeti e faggi. In località Dosso si raccorda con la mulattiera che sale da San Giovanni. A questo punto si prende a sinistra dove è facile scorgere il sentiero che sale lungo la dorsale. Dopo un centinaio di metri si prosegue in leggera salita e a mezza costa in direzione del Monte Altissimo. Superata una modesta valletta, il percorso si snoda a tornanti fra alcuni canaloni dirupati e presenta suggestivi scorci sulla valle sottostante. Poco dopo si arriva di fronte a malga Guccione (m 1427). Ripresa la mulattiera contrassegnata dal segnavia tricolore si giunge all’ampia conca pascoliva di Prato Lungo. Un cippo ed una lapide sulla baita ricordano il sacrificio di alcuni partigiani uccisi l’ 8 dicembre 1943 proprio in questa malga. Superato un piccolo colle si giunge ad una bellissima conca circondata da boschi di abete rosso. Il sentiero, ben segnalato, attraversa un’ampia radura ed un bosco di abeti e larici dove è possibile scorgere alcuni dei numerosi formicai disseminati nel sottobosco. Adesso il sentiero ridiscende verso i pascoli di Val Sorda passando nei pressi di due pozze d’abbeverata. Giunti a quella inferiore, popolata in estate da libellule, sulla destra si imbocca una mulattiera che scendendo lungo la valle tra fitte abetaie, si abbassa rapidamente per poi proseguire a mezza costa lungo il versante destro della valle. Dopo circa cinquecento metri, a quota 1270 m, si abbandona la mulattiera e si scende lungo un sentiero che dopo qualche tornante, superata la valle, si ricongiunge alla mulattiera per Prave. Attraversata una bella abetaia si giunge nella parte più alta dei prati di Prave, nei pressi di una pozza e in pochi minuti di comoda discesa, si raggiunge l’abitato.