Comune di Tavernola Bergamasca
Il Comune
Via Roma, 44
Tel. 035/931004
Fax. 035/932611
protocollo@comune.tavernola-bergamasca.bg.it
Sindaco: Massimo Zanni
Informazioni Generali
Abitanti: 2722
Altitudine: 191 sldm
Mercato: Via Roma, il martedi
Festa Patronale: Santa Maria Maddalena, 2 luglio
Territorio
Situato sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, Tavernola Bergamasca dista 38 chilometri dal capoluogo orobico.
Storia, Arte, Cultura
Le prime testimonianze storiche rinvenute sul territorio, precisamente una serie di sepolture, risalgono all’epoca longobarda, databili attorno al VI secolo. Si presume quindi che già in quel periodo fossero presenti insediamenti stabili. Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epoca medievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. La famiglia predominante era quella dei Fenaroli, che approfittò della scarsa influenza esercitata dal vescovo di Bergamo, feudatario della zona dopo l’investitura ricevuta dagli imperatori del Sacro Romano Impero. Nel XV secolo, il borgo si sviluppò ulteriormente grazie all’arrivo della dominazione veneta, che diede nuovo impulso ai traffici con le altre zone lacustri. Dopo un parziale declino, negli ultimi decenni il paese ha cominciato a rinverdire i propri fasti grazie all’industria turistica, che può contare su attività commerciali volte alla valorizzazione del territorio.
Da Vedere:
Imboccando la strada a sinistra dopo la frazione di Cambianica, si giunge al Santuario della Madonna di Cortinica che prende il nome dalla località in cui venne edificato nel 1630. Questo fu un anno disastroso per la Lombardia; prima la guerra e poi la carestia, aprirono le porte alla pestilenza che seminò il terrore e la morte anche a Tavernola.
All’estremità meridionale della piazzetta della frazione di Cambianica sorge il “San Michelone“, come è affettuosamente denominata la piccola e più antica chiesa del paese. Vincolata come monumento nazionale, dopo anni di abbandono è ora in avanzato stato di restauro. La singolarità della forma – facciata priva di ingresso, abside elicoidale a pietre squadrate con archetti pensili, mensole e modanature di appoggio della copertura, fà propendere per una datazione più antica (XI sec.) di quanto fino ad ora ritenuto. I recenti restauri hanno rimesso in luce la ricca decorazione interna ed hanno salvato in extremis i residui affreschi presenti sul fianco, tutti di particolare interesse per l’arcaicità e in alcuni casi l’inusualità dei soggetti e dei modi di rappresentazione. Sulla parete esterna si affiancano S. Giorgio con il drago e la principessa, una Madonna in trono, S. Michele Arcangelo dalle grandi ali rosse nell’atto di pesare le anime, S. Cristoforo con il bambino. Internamente, nella piccolissima aula unica, sorprendenti per la freschezza dei colori, affreschi tre-quattrocenteschi, decorano l’apside e le pareti. Tale edificio rappresenta la chiesa primitiva, edificata dalla prima comunità di Cambianica. La chiesa è detta adiabatica, cioè priva di un portale di facciata, sostituito da un’entrata laterale. Proprio questa caratteristica così particolare e poco diffusa rientra nell’architettura romanico-longobarda.
Nel cuore del paese, all’interno della chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena (metà del ’700) notevoli sono il ricco coro ligneo di Giovanni Antonio Sanz e l’altare del Rosario, attribuito ad Andrea Fantoni.
La chiesa di S. Pietro, presso il cimitero, è l’ antica parrocchiale di Tavernola e dei paesi montani di Vigolo e Parzanica; il campanile cuspidato e con bifore si innalza ben visibile sopra le case tra il verde dei cipressi. Costruita nel XIII secolo” ampliata nel XV e parzialmente modificata nel ’700, contiene, oltre a quelli del Romanino, affreschi del, 400 e del, 500: un Cristo benedicente, una Pietà ed altre figure che ricoprono completamente la parete di fondo. La Pieve di S.Pietro si può raggiungere dal centro del paese in auto in direzione Cimitero oppure a piedi seguendo una piccola mulattiera , leggermente ripida ma con un breve tragitto. Romanino è venuto quassù, nella piccola chiesa quattrocentesca, per lasciarvi uno dei suoi primi capolavori: l’affresco con la “Madonna col Bambino in trono, santi e donatori“,sulla parte settentrionale del presbiterio, al quale ha aggiunto l’enigmatico frammento con le “Tre teste” che sta nella controfacciata, sopra la cantoria.
Apparteneva alla stessa famiglia Fenaroli anche la villa, circondata da un grande parco botanico, posta sul lungolago all’ingresso del paese: ampliata a fine ’700 sulla precedente dimora cinquecentesca, presenta una loggia a piano terra che riprende quella del corpo sporgente al piano superiore; sul portale in pietra locale è incuneato lo stemma dell’antica famiglia. A fianco della villa Fenaroli un complesso di antiche case, con resti di decorazioni sulla facciata e ampi poggioli in ferro battuto, è ciò che resta delle abitazioni litoranee esistenti prima dell’avvallamento di inizio secolo; alcune di esse erano di notevole prestigio, in particolare palazzo Caprioli, con loggia del Donegani e galleria affacciate al lago.
Mappa del Comune: