Comune di Malegno
Il Comune
Viale Donatori di Sangue, 1
25053 – Malegno (BS)
Tel. 0364/340500 – 344485
Fax 0364/344463
info@comune.malegno.bs.it
Sindaco: Alessandro Domenighini
Informazioni Generali
Abitanti: 2123
Altitudine: 328 s.l.d.m.
Manifestazioni e Ricorrenze
Giugno – festa interculturale Abbracciamondo
Luglio – De Gustibus
Settembre – Notte Bianca al Lanico
Novembre – festa patronale di S.Andrea
Gara Automobilistica Malegno – Borno: la Malegno-Ossimo-Borno è una cronoscalata automobilistica. Si svolge tra i comuni di Malegno Ossimo e Bornord è stata inserita nel Campionato italiano velocità montagna (CIVM). Dal 1995 invece viene inserita nel Campionato Europeo della Montagna (CEM).
L’attuale abitato del comune di Malegno, in Val Camonica, è fondato da due nuclei: Malegno e Lanico. Tracce di antiche attività umane sono rappresentate dalle due statue stele, dette “di Bagnolo”, località ad ovest di Malegno. Nel XI secolo è fondato l’ Ospizio, affidato nell’841 dal vescovo di Brescia Ramperto al monastero benedettino di S.Faustino di Brescia. La prima citazione del nome Malegno risale al 1156 in occasione della rissa tra gli abitanti di Lozio e Borno che, recandosi in processione a Cividate Camuno, si scontrarono all’altezza di Malegno. Sia nel 1363 che nel 1397 Malegno è ricordato come paese ghibellino. Il 17 settembre 1423 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Monno, Cevo, Andrista, Grumello, Saviore, Cemmo, Ono, Sonico, Astrio, Malegno, Cortenedolo, Vione, Incudine e Berzo Demo a Bertolino della Torre di Cemmo . Nel 1580 San Carlo Borromeo alloggiò presso la famiglia Bonettini di Malegno, e rimproverò il parroco don Bernardino Blanco poiché s’interessava troppo delle liti tra i suoi parrocchiani. Nel 1758 le acque del Lanico strariparono inondando il paese. Con decreto del 1928 il comune di malegno fu unito a quello di Cividate Camuno fino al 1947.
Da Vedere:
Parrocchiale Vecchia di Sant’Andrea
E’ un edificio romanico del 1100,numerosi sono stati, nel corso dei secoli i rifacimenti. Particolarmente significativi quelli del 1400, in cui venne rifatta la navata e quelli del 1600. Notevoli e ammirevoli sono gli affreschi che ornano esternamente la chiesa. Sono attribuiti ad artisti della scuola del da Cemmo. La grande figura di San Cristoforo ha una datazione precisa infatti ai piedi è segnata la data 1517. Presenti scene del Martirio di San Simonino. All’interno del tempio, sulla parete destra della navata sono presenti una Crocifissione attribuita a Camillus Rama ed una Madonna col Bambino del Grisani. Lo stesso Grisani è autore anche dell’olio raffigurante una Madonna del Rosario. Nel presbiterio sono visibili degli affreschi databili nel 1300 e nel secolo successivo. Una Flagellazione è del 1400. Del 1600 invece raffigurati nella volta il Padre Eterno e Sant’Andrea in gloria . Sulla parete opposta (di sinistra) è presente un San Francesco e le stimmate attribuito a Giovanni da Marone. Di incerta attribuzione, forse di Giovanni Pietro da Cemmo o ancora di Giovanni da Marone, un certo numero di ex voto. Una tela è invece del Crisani. Datata 1500 una Pesca miracolosa.
Parrocchiale Nuova
Caratterizzata da cinque grandi statue, lavoro esperto di Beniamino Simoni. Una pala di Carlo Carloni raffigura le anime purganti, mentre un Martirio di Sant’Andrea è stato eseguito nel secolo scorso da Antonio Guadagnini. Un San Carlo è opera di Sante Cattaneo da Salò. Il coro intagliato è opera di Luigi Pietroboni. Due statue lignee sono del Fantoni. Un Battesimo di Gesù del tardo 1500 presenta alcune analogie con l’arte del Fiamminghino. Un dipinto di scuola veneta del 1600 raffigura un Martirio di Sant’Andrea.
Chiesetta di S. Maria dell’Ospedale
Pur in assenza di riscontri certi è lecito supporre che sorga su un sito pre-cristiano dedicato a Mercurio, divinità protettrice dei viandanti e dei mercanti. La vicinanza alla testata dell’antico ponte collegante le due sponde dell’Oglio e l’importanza di Cividate in epoca romana conferirono centralità all’intera area, qualificatasi come mansio (stazione di posta e ristoro), lungo il tragitto della Via “Valeriana”, e, in seguito, per la presenza di una struttura assistenziale, prima xenodochio e poi brefotrofio. In tale contesto la Chiesa di Santa Maria Assunta divenne così la prima Pieve in ambito camuno (sec. V-VI d.C.), centro di irradiazione dell’opera cristianizzatrice. Nell’841, Chiesa e Xenodochio furono affidati ai frati benedettini del monastero di San Faustino di Brescia; all’inizio del 1200, a prenderne le redini fu una comunità di frati Umiliati; alla metà del 1400, l’ Ospizio e l’attigua Chiesetta passarono (non senza contrasti col vescovo di Brescia) sotto il controllo della Comunità di Valle Camonica. “Debitamente espurgata” nel 1818, dopo il luttuoso passaggio della febbre petecchiale, la Chiesa ha subito nei secoli ripetuti interventi di ampliamento e restauro. L’architrave in pietra simona dell’accesso principale è riccamente istoriato in altrorilievo con simbologie e scritte d’epoca. Il presbiterio offre pregevoli affreschi del XIV secolo, tra cui una Madonna con Bambino in trono, figure dei Santi Pietro e Paolo, un Martirio di Santo Stefano, dei presumibili Re Magi (raffigurati a parte anche su tela). Gli arredi sacri, risalenti ai secoli XVII e XVIII, completano il quadro di un antico luogo di preghiera tra i più significativi dell’intera valle dell’ Oglio.
Istituto della Pia Fondazione: che sorge a poche decine di metri dalla chiesetta di Santa Maria, sull’alto lato della stradina che conduce al ponte di Cividate, conserva un notevole affresco del 1300 attribuito al pittore cividatese Giovanni .
Santel del Ora: si tratta di una piccola santella che sorge a est del paese, il suo nome deriva dal venticello che proviene dal lego d’Iseo verso mezzogiorno: “l’Ora”. Grazie a esso in passato i contadini riuscivano a misurare il tempo.
Mappa del Comune: