Erbusco
Un “laboratorio” di buon gusto dalle antiche origini
Fra i principali centri di produzione del Franciacorta (di cui viene considerato un po’ il cuore e la mente), Erbuscaha origini antichissime, testimoniate da numerosi reperti preistorici e romani. In questo che fu fin dal ’400 uno dei luoghi di villeggiatura prediletti dalla nobiltà bresciana e milanese, si trova una delle ville più imponenti e scenografiche della zona: villa Lechi, costruita fra il XVI e il XVII secolo, la cui inconfondibile sagoma in stile palladiano con ampi loggiati a U aperti verso sud, si scorge fin da lontano e fa da quinta a un bellissimo vigneto. La sua elaborata cancellata è una delle più belle della Franciacorta. Fra altre dimore patrizie della zona, da vedere (solo dal di fuori, perchè sono private) anche casa Metelli, edificata fra ’600 e ’700 nella frazione di Villa, e la seicentesca villa Girelli a Spina. Pittoresco e da visitare è il vecchio borgo, costruito suf colle, dove all’interno della cinta dell’antico castello si trova la pieve di Santa Maria Assunta, del XIII secolo, ampliata nel ’400 e successivamente, con l’abside romanica e, all’interno, pregevoli affreschi dei secoli XIV e XVII.
Dove il Franciacorta sposa la Toscana
Tartara di salmone, ribollita, zuppa di funghi, tagliolini di crespelle in salsa di Terre di Franciacorta, pappardelle tirate a mano con ragù di piccione, sfoglìatina tiepida di porri e fegato di coniglio, coniglio in escabece, cipolla ripiena, stoccafisso in umido con pomodori e cipolle, piccione in salsa di verdure e il suo fegato, crema ghiacciata al Grand Marnier: queste alcune delle prelibatezze che si possono gustare alla Mongolfiera dei Sodi, dovei vini della Franciacorta (presentati in un’accurata carta) si sposano egregiamente con la cucina toscana. Famoso per le sue eccezionali Fiorentine, il ristorante è un locale di charme, splendidamente ricavato in una vecchia cascina nel cuore del paese, con tre sale sulle cui pareti antichi rami si alternano a stampe d’epoca, mobili antichi, un grande camino. Il patron Gioacchino Coppini, toscanaccio di Chianni, è uno dei ristoratori della vecchia guardia (suoi erano La Pergola a Bergamo e il Don Lisander di Milano). In cucina c’è la moglie Maria, cuoca dalle mani d’oro, in sala il figlio Luigi, che accoglie e guida gli ospiti in maniera ineccepibile alla scoperta dei menu rigorosamente stagionali. L’originale nome del locale racconta il felice connubio fra cucina toscana e vini franciacortini: “mongolfiera”, perché la collina di Erbusco pare esca dalle nuvole come una mongolfiera, “dei Sodi”, ovvero le colline dell’entroterra pisano, da cui provengono i Coppini .
Il regno di Gualtiero
A Erbusco si trova anche il famosissimo ristorante di Gualtiero Marchesi, padre della nouvelle cusine italiana, inserito nel raffinatissimo Relais & Chateaux L’ AIbereta ricavato dalla ristrutturazione di una villa d’inizio ’900, immersa nel verde di un grande parco. Grandasse e prezzi conseguenti nel ristorante, dove Marchesi non finisce mai di stupire e di creare piatti che coniugano la tradizione con il suo mitico estro creativo: da assaggiare i risotti, che variano in continuazione, e il celeberrimo raviolo aperto, il manzo all’olio, il filetto alla Rossini secondo Gualtiero, il pesce presentato in mille variazioni (notevole il rombo in crosta di sale e salsa mediterranea), i dolci con l’eccellente torta al cioccolato, caffè e arance. La gamma delle etichette è pressochè completa, così come eccellente è la scelta di grappe, cognac, whisky. L’Albereta, albergo a 4 stelle, ha 43 stanze arredate con eccezionale cura verso i particolari, una suite sulla torre da cui si gode una vista a 360° sui vigneti Bellavista, sala biliardo, bottegaatelier, servizio ineccepibile. Ha anche una confortevole zona fitness, con piscina, idromassaggio, sauna, palestra e, all’esterno, tennis e percorso salute.
Ferro battuto e centri commerciali
In paese il fabbro Giuseppe Barborini porta avanti l’antica tradizione locale dei brusafer, lavorando il ferro in mille modi . Chi cerca prodotti genuini trova al Caseificio Villa ottimi formaggi, fra cui il taleggio IGP . Ottimi dolci si possono trovare alla pasticceria Roberto. Shopping di qualità al Centro Commerciale Porte Franche, che ospita decine di negozi e si trova vicino all’uscita del casello autostradale di Rovato: qui fra l’altro si può acquistare da Sacco e Altro il meglio della produzione vinicola della Franciacorta e una gustosa serie di golosità da gourmet.
La cultura del vino e altre specialità alle Cantine
La gamma più completa di vini e prodotti della Franciacorta la si trova certamente alle Cantine di Franciacorta, dove i vini di oltre 80 aziende sono in vendita allo stesso prezzo che in cantina. Accanto a piu di 700 etichette, si trova anche tutto ciò che può servire ai cultori del vino, dai cavatappi ai bicchieri, dagli accessori agli oggetti per la cantina e per la tavola. Nella sala dei prodotti tipici è in vendita il meglio della tradizione gastronimica locale: l’olio di Francacorta e dellago d’Iseo, il salame di Monte Isola, il pesce sott’olio il miele i dolci bresiani. Questri prodotti con vini sono confezionati anche in cesti regali, Cuore delle Cantine è la cosidetta piazza spazio polifuzionale riservato alla degustazione dei vini e degli altri prodotti, a mostre, incontri, corsi di degustazione e altro ancora .
Le aziende vitivinicole, prestigio storico e moderno
A Erbusco hanno sede molte fra le più conosciute aziende vinicole della Franciacorta, la maggior parte delle quali sono visitabili, preferibilmente su prenotazione, e vendono direttamente i loro vini. Alcune appartengono a vecchie famiglie della nobiltà bresciana e hanno sede in antiche ville e palazzi; altre sono invece giovani, nate sull’onda del successo che, in pochissimi anni, ha fatto della Franctacorta una delle zone viticole più pregiate d’Italia. Bellavista all’avanguardia Vittorio Moretti, titolare dell’azienda Bellavista, è un uomo a cui la Franciacorta deve non poco. È il discendente diretto di una famiglia che si stabilì in queste terre nel ’400. Oggi la famiglia Moretti è a capo di un grosso gruppo industriale, che deve il suo grande successo anche all’ottima qualità dei vini Bellavista, provenienti dai suoi curatissimi vigneti franciacortini. Moretti è stato fra i primi produttori in Franciacorta a capire che alla qualità va accompagnata una sapiente gestione delle pubbliche relazioni. E allora ecco che la Bellavista ha spesso accompagnato eventi culturali, manifestazioni gastronomiche e turistiche di alto livello. Molta cura è stata data anche all’immagine dell’azienda: le bottiglie utilizzate per gli spumanti sono particolari. “Un Bellavista io si deve riconoscere da lontano”, dicono i Moretti, e così è stata appositamente creata, per il Franciacorta, una bottiglia dalla forma particolare. Moretti è stato fra l’altro l’artefice del “trasloco” di Gualtiero Marchesi da Milano a Erbusco: il nuovo ristorante del popolare chef è all’interno di un lussuoso albergo, l’Albereta, aperto proprio da Moretti.
Ca del Bosco, spazio all’arte
Il suo simbolo è il grande Cancello solare firmato da Arnaldo Pomodoro e posto all’inizio della tenuta; il suo nome, Ca’ del Bosco, è stato determinante per lo sviluppo e l’affermazione della moderna Franciacorta. Tutto iniziò quasi per caso, quando Albano Zanella imprenditore della val di Sole con la passione per la terra e le cose genuine acquistò a Erbusco un pezzo di terra in collina, dove costruì una villa al limitare del bosco (la Cà del Bosco appunto) impiantò il primo vigneto e, nel 1972, imbottigliò il suo primo bianco di Franciacorta. La svolta storica si ebbe l’anno dopo. Durante un viaggio in Francia, Maurizio Zanella, figlio di Albano, visita lo Champagne e le sue cantine. Resta affascinato dalla loro bellezza e dal rituale dell’imbottigliamento e decide che anche in Franciacorta si può fare un vino con le bollitine. Torna e rivoluziona l’azienda, costruisce nuove cantine, investe tempo e quattrini e parte subito col vento in poppa. Le prime bottiglie di Cà del Bosco Franciacorta sono del 1978 e oggi l’azienda una delle più apprezzate a livello internazionale è fra le più grandi della zona. Il segreto del suo successo sta nella capacita con cui Maurizio Zanella (che fra l’altro è anche grande gourmet) ha saputo imporre i suoi vini nel mondo della ristorazione internazionale, perseguendo la strada della qualità assoluta, e facendo un’abilissima opera di pubbliche relazioni. Della gamma del Franciacorta, Cà del Bosco produce fra l’altro il Brut senza annata (tiratura elevata per raggiungere ampie fasce di consumatori), e i Dosage Zero, Satèn, Rosè millesimati. Dai vigneti nascono anche altri vini fermi, creati per imporsi sul mercato mondiale, a iniziare da due rossi eccezionali, il Maurizio Zanella, un cabernet che ha conquistato la ribalta internazionale, e il Pinier, affiancati dallo Chardonnay, e dai tradizionali Terre di Franciacorta Bianco e Rosso. L’azienda (con le sue cantine scavate nella collina in scenografiche gallerie a cupola, gli eleganti locali riservati ad accogliere ospiti e pubblico, le opere d’arte disseminate anche nel parco) è aperta alle visite, ma è necessaria la prenotazione.
Cavalieri, di padre in figlio
La famiglia Cavalieri, titolare dell’omonima azienda agricola, è una delle più antiche di Brescia: il loro nome, infatti, è presente in documenti che risalgono al ’300. Un atto notarile testimonia, poi, la loro presenza in Franciacorta dal 1450 e il legame tra la famiglia e il vino risale molto probabilmente già a quel periodo. La passione e, di conseguenza, la professionalità nell’arte di produrre il vino, si è tramandata di padre in figlio fino ai giorni nostri. Oggi la Cavalieri è fra le più importanti cantine della zona e propone tutta la gamma dei Franciacorta. Fiore all’occhiello di famiglia: il Franciacorta Collezione Millesimato, famoso perla sua purezza e la sua persistenza.
Longhi De Carli in mezzo a un bosco
Un palazzo del ’600 con un magnifico parco di piante secolari, proprio vicino alla conosciutissima villa Lechi, è la sede dell’azienda Longhi De Carli, una delle più vecchie cantine imbottigliatrici franciacortine. Fra il meglio della sua produzione troviamo il Terre di Franciacorta Rosso, vino apprezzato anche all’estero, a cui si affiancano le Terre di Franciacorta Bianco e, in piccola quantità, anche il Franciacorta Brut. Principe Banfi, dal vigneto di Papa Pio IX. Anche la Principe Banfi ha una sua specialità: è il Terre di Franciacorta Bianco Vigneto Pio IX, nome che deriva dal podere che nel 800 fu donato proprio al Papa, perché ne facesse un casino di caccia. Ora, ristrutturato il casino e ripiantati i vitigni, la Principe Banfi ha avviato una produzione di Franciacorta Docg e Terre di Franciacorta Bianco e Rosso. La posizione del podere è molto panoramica, l’azienda è sempre aperta al pubblico, ma è meglio prenotare la visita telefonando.
Agricola Boschi, vocazione internazionale
Un’azienda con vocazione internazionale è l’agricola Boschi. I suoi vini, Terre di Franciacorta Bianco e Rosso e il Franciacorta Brut sono apprezzati anche all’estero. In vendita, oltre al vino, anche gli altri prodotti dell’azienda: grappa, miele e olio extraver9ine della Franciacorta. Una curiosità: la villa padronale che sorge al centro della tenuta è stata la residenza del grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli.
Ancora cantine e storie di vignaioli
Gli Uberti sono una famiglia che “ha il vino nel Dna”. Abitano in Franciacorta dal 1793 e hanno iniziato a fare il vino nei primi del ’900, grazie al signor Agostino. Da allora, tutti i discendenti hanno lavorato nell’azienda, e chi ha tentato di occuparsi di altro, dopo pochi anni è dovuto ritornare sui suoi passi: il richiamo del vino era troppo forte. Gente seria, caparbia, non ama mettersi in mostra o parlare troppo: loro fanno “parlare” il vino. I loro prodotti si piazzano nelle zone alte della classifica franciarande cascina tipicamente lombarda, immersa fra i vigneti. L’azienda agricola Ferghettina è forse la più giovane di tutta la Franciacorta. Fondata nel 1992, produce Terre di Franciacorta Bianco e Rosso e Franciacorta Brut. Visite e degustazioni su appuntamento. I Gatti, titolari dell’omonima azienda, sono diventati viticoltori un po’ per caso. Hanno iniziato a produrre vino e venderlo in damigiana solo per consumo personale e per gli amici. II prodotto era talmente buono, che in molti li hanno spinti a metterli sul mercato. Così hanno iniziato a imbottigliarlo e da allora le cose sono radicalmente cambiate. Oggi producono soprattutto Terre di Franciacorta Rosso e Bianco, oltre a Franciacorta Docg. Pur essendo una delle più giovani aziende della Franciacorta, la Ronco Calino è riuscita in pochi anni ad affermarsi con i suoi buoni vini. La politica dei piccoli passi è stata adottata dall’azienda San Cristoforo, che è passata dalla vendita ai ristoratori alla vendita diretta: oggi i suoi vini, Terra di Franciacorta Bianco e Rosso, oltre che Franciacorta Brut, sono disponibili a tutti, la cantina è sempre aperta per una degustazione. Sit del Toni è uno dei nomi più originali delle aziende in Franciacorta: prende il nome dal suo proprietario (Antonio Mussio) che, da imprenditore, ha fatto della passione del vino il suo lavoro. La posizione dell’azienda è molto panoramica, riparata dai venti, ideale perla maturazione dell’uva, da cui si ricavano Terre di Franciacorta Rosso e Bianco e Franciacorta Brut. Anche qui si effettua la vendita diretta al pubblico.
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