Pesca e Carp Fishing
Il Lago di Endine offre molte opportunità per gli appassionati di pesca e pesca sportiva.
Sono molte le specie presenti nel Lago di Endine: dai persici ai persici trota, dai lucci alle tinche, dalle scardole alle alborelle. Queste ultime, poi, sono di taglia notevole, grazie alla elevata presenza di plancton di cui si nutrono, e soddisfano pienamente le esigenze degli alborellisti specializzati, che agiscono con le amettiere o con lo scoubidu. Altre specie, meno abbondanti, ma ugualmente diffuse ovunque, sono le carpe (alcune toccano persino i 10 kg di peso), gli amur (ossia le carpe erbivore), i cavedani, le anguille e, infine, la solita minutaglia che non manca mai sottoriva e fra il canneto, anche in acque basse. Le trote, escluse quelle immesse per le competizioni, non sono invece molto frequenti in questo lago.
I PUNTI MIGLIORI
Tutto il bacino lacustre è valido, se si esclude il tratto ben segnalato del “Riservino”, dove è proibito pescare. Le rive sono però in buona parte coperte da canneti, frequentemente interrotti da varchi liberi e tratti con ghiareti e a-renili (come quello molto ampio di Endine); altri punti agevoli sono rappresentati dai pontiletti e dagli approdi. Il lago, come già detto, ha la consueta forma allungata e il caratteristico fondo 16 a navicello”, con più conche, tipici dei laghi prealpini di escavazione glaciale. Non è un lago molto profondo e l’isobata dei -5 metri corre abbastanza prossima alle rive lungo tutto il perimetro. Pertanto non è difficoltoso trovare una buona postazione di pesca. In linea generale sembrano offlire miglior possibilità la sponda settentrionale e quella orientale. Inoltre, come sempre si verifica in ogni bacino lacustre, i punti di sfocio di qualche piccolo corso d’acqua si rivelano spesso i più fruttuosi. Ai margini esterni dei canneti affiorano spesso erbe e piante palustri, ninfacee e altre galleggianti, sotto le quali si trovano frequentemente i persici trota e i lucci e quindi risultano i punti migliori per indirizzarvi le lenze. Oltre i canneti, sul fondo, sono anche presenti alghe ed erbe acquatiche di profondità, che offrono rifugio a tinche e ad altre prede interessanti. I tratti profondi a ghiareto sono invece meglio frequentati dai persici. Se si può disporre della barca le probabilità di catture aumentano poiché si ha la possibilità di agire al di fuori dei canneti, senza il rischio di impigliarvi le lenze, come invece spesso capita a chi agisce dalla riva. Fra le altre tecniche possibili, sul Lago di Endine si può pescare con ottimi risultati anche a traina.
TECNICHE PER I PREDATORI
Lo spinning è sempre redditizio se indirizzato al persico, al persico trota o al luccio (ma si provi anche con la trota). Altrettanto buona è l’esca viva, in particolare una tipica della zona, l’usellina, ossia un cobite scelto piccolo per il persico, medio per la trota e il luccio. Sempre come esche vive per il luccio si scelgano la scardoletta o il triottino pescati sul posto. Tra le esche artificiali: per lucci spinnerbaits, grossi minnows e altre esche di fantasia, galleggianti (in tarda primavera e in estate) o affondanti (inizio e fine di stagione, fino all’inverno); per persici e blackbass cucchiaini rotanti e ondulanti. Presso i canneti e in prossimità degli erbai, le esche di fantasia o il vivo a mezz’acqua o in superficie, nella stagione più calda, sono spesso micidiali per il persico trota.
TECNICHE DI PESCA PER I PESCI PIU’ DIFFIDENTI
Le tinche, le carpe, gli amur e le grosse scardole sono insidiabili con lenza e galleggiante, con esca raso fondo o a mezz’acqua innescando con vermi, mais, polenta o impasti (che però richiederebbero la pasturazione), o con le boilies (le palline aromatizzate). Le lenze saranno quindi robuste se si pensa di incappare in qualche grossa tinca o carpa. Per questi pesci, come per le anguille, le tecniche migliori restano quelle con la lenza ancorata a fondo, secondo sistemi tradizionali o di più recente introduzione, come il carp-fishing e il legering. La montatura all’inglese, per pesca a mezz’acqua, è molto indicata nelle giornate ventose per insidiare a distanza scardole, cavedani e persici. Per questi ultimi è anche praticata la pesca a striscio sul fondo, innescando con vermi o uselline. Le posizioni prossime a qualche sfocio di torrentello sono le più adatte per la pesca serale a fondo delle anguille con i vermi; gli stessi posti possono, nelle prime ore diurne, essere invece frequentati da qualche trota.
I PESCI
Le specie presenti: cavedano, carpa specchio, tinca, luccio, persico reale, persico trota, persico sole, vairone, alborella, carassio, cobite comune, carpa, carpa erbivora, triotto, scardola, pesce gatto e savetta.
TUTELA DELLE SPECI ITTICHE
Al fine di tutelare una zona in sponda sinistra del lago particolarmente interessata dalla fregola del Persico Reale e del Luccio è stata istituita una zona di protezione e tutela ittica denominata Riservino, in località Foppa del Comune di Monasterolo. Le sponde della zona a vincolo sono coperte da un fitto fragmiteto che spinge nel lago, mai tagliato a raso, che offre un habitat riproduttivo a numerosi ciprinidi e uccelli di ripa.
Il lago è vietato ai natanti a motore.
CARPFISHING
Il lago di Endine è uno specchio d’acqua in cui vivono molte carpe, di dimensioni e peso considerevole, con esemplari che arrivano a superare i 20 chili. Per questo è la meta molto ambita dagli appassionati di carpfishing. Molti carpisti frequentano le sue rive, dove si organizzano spesso competizioni e maratone di pesca e carpfishing. Il carpfishing è una specifica tecnica di pesca sportiva volta alla cattura della carpa e di altri grossi ciprinidi con le stesse abitudini alimentari. E’ una tecnica catch and release perciò, dopo la cattura, l’esemplare catturato viene fotografato e sistematicamente rilasciato in acqua dopo essere stato eventualmente curato con sostanze cicatrizzanti se ferito. Il Carpfishing utilizza un’esca specifica, chiamata boilie, costituita da una sfera dal diametro variabile tra i 6 ed i 40 mm che si ottiene facendo bollire un impasto di svariati tipi di farine e uova e che risulta essere particolarmente selettiva nei confronti dei pesci di altre specie. Il mais è l’esca più utilizzata fra i carpisti comuni, è un’ ottima esca anche se non volta a selezionare gli esemplari più grossi. Con quest’esca si può praticare più facilmente la pesca a fondo. Regolamento per il Carpfishing