Riserva delle Torbiere del Sebino

La Riserva delle Torbiere del Sebino è una zona molto suggestiva sulla sponda meridionale del lago d’ Iseo, situata tra i paesi di Iseo, Cortefranca e Provaglio. Si tratta di una Riserva Naturale che si estende per 360 ettari caratterizzata da un ambiente molto umido e pianeggiante, costituito da canneti e specchi d’acqua.

IL TERRITORIO

Provincia: Brescia
Comuni del territorio: Corte Franca, Iseo, Provaglio d’Iseo
Comunità Montane: Comunità Montana del Sebino Bresciano
Superficie: 360  ettari
Altitudine: 185 mt. s.l.m
Proprietà:
in parte del Consorzio di gestione, in parte privata
Ente gestore:
Consorzio per la gestione della Riserva naturale Torbiere del Sebino. Via Europa, 5 c/o Municipio – 25050 Provaglio d’Iseo. Tel. 030 9823141

STORIA DELLE TORBIERE
La storia delle torbiere ha inizio con l’ultima glaciazione, quando dal ritiro dei ghiacciai sorse il Lago d’Iseo. A seguito della comparsa del lago d’Iseo, avvenuta sul finire dell’ultima era geologica, il Quaternario, compresa fra settantamila e diecimila anni fa e del progressivo ritiro delle acque, nella zona a sud del Sebino rimase una depressione paludosa intermorenica caratterizzata da distese acquitrinose, che più avanti vennero chiamate Torbiere. Con il trascorrere dei millenni l’abbondante vegetazione cresciuta permise la crescita di uno spesso strato di torba, il quale andò via via sostituendosi all’acqua trasformando la zona in un’estensione di prati umidi.

Alla fine del ’700, con la scoperta che la torba, una volta essiccata, aveva una resa calorica superiore alla legna, anche se inferiore al carbone, e con l’avvento delle prime attività industriali legate alla seta, iniziò l’estrazione massiccia della torba da utilizzarsi come combustibile nelle filande di Iseo e come combustibile per uso domestico. Fu però dalla metà dell’ottocento che iniziò lo sfruttamento del giacimento in modo massiccio quando, più precisamente nel 1862, il consorzio torinese “Società Italiana Torbe” acquistò la maggior parte delle Torbiere.

La Torba

La torba divenne col passare degli anni un materiale prezioso per l’economia della zona dato che era in grado di sostituire quasi completamente l’utilizzo del carbone, per il quale l’importazione era fra l’altro molto costosa. Prima dell’avvento del petrolio e dell’energia elettrica veniva infatti utilizzata per molteplici scopi: nelle filande, nelle fornaci, come uso domestico per riscaldare le abitazioni e in alcuni casi veniva utilizzata anche per alimentare i treni della Ferrovia Brescia-Iseo-Edolo fino alla prima guerra mondiale. Nel ’900 riduzione dell’interesse verso questo combustibile e la completa trasformazione di flora e fauna della zona, portarono verso il 1950 all’abbandono delle attività estrattive della torba ed iniziarono invece le operazioni di scavo per l’argilla, per la fabbricazione di mattoni. Queste operazioni terminarono negli anni settanta, a seguito dell’introduzione dei primi vincoli di salvaguardia ambientali.

MORFOLOGIA

L’ area geografica della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” comprende:

  • le Lame (vasta distesa di specchi d’acqua profilati da argini, risultato dell’escavazione di un giacimento torboso);
  • le Lamette (una specie di laguna torbosa a nord, sul lago);
  • alcune vasche a sud ed ovest (risultato degli scavi di depositi argillosi);
  • alcuni prati e coltivi adiacenti.

FAUNA

Ittiofauna

Nelle acque delle torbiere del sebino ci sono i lucci, il pesce gatto, l’anguilla, il persico reale, la carpa, la tinca e altri persci d’acqua dolce. Anche la vegetazione ha degli aspetti notevoli: abbondanti canneti a riva, giunchi di palude e le cannucce, poi si trovano alberi più grandi, come i pioppi o gli ontani. Sugli specchi d’acqua si vedono bellissime ninfee che galleggiano.

Avifauna

Ardea Cinerea

In questa riserva nidificano e vivono in libertà circa 17 specie di uccelli (come la cannaiola, il cannareccione, il tuffetto, il tarabusino, il porciglione, il migliarino di palude, la cannaiola verdognola, la salciaiola, la marzaiola, il voltolino, il cuculo, la forapaglie, il pendolino, la folaga, il germano reale, la gallinella d’acqua, l’usignolo di fiume ed altre specie migratorie), tanto che l’aera è considerata uno dei più importanti paradisi europei del bird-watching. La torbiera è stata inoltre dichiarata zona di importanza ornitologica internazionale secondo la Convenzione di Ramsar.

 

 

Il Bird Watching

 

Mammiferi

Piccoli mammiferi – Eekhoorn

La presenza dei mammiferi nella riserva è da sempre fortemente condizionata dalla ristrettezza dell’area protetta, dalla massiccia presenza di strade e centri abitati e, non meno importante, dalla mancanza di un vero e proprio bosco, di primaria importanza per l’insediamento in pianta stabile di mammiferi di taglia medio grande. Questi fattori condizionano pesantemente la possibilità di vita per tutti i mammiferi di medie e grandi dimensioni che popolano la riserva naturale del Sebino, presenti infatti in ridottissime quantità. Non vi sono particolari problemi invece per i cosiddetti micromammiferi, termine col quale si indica genericamente piccoli mammiferi appartenenti agli ordini di insettivori (quali ad esempio i toporagni), i roditori (come il topolino delle risaie) e i pipistrelli (Chiroptera).

 

Flora

Ninfea Bianca

Il quadro vegetazionale della riserva è caratterizzato e dominato da dalla cannuccia di palude, da diverse specie di giunchi e da altre specie. Fra le specie vegetali la più vistosa è indubbiamente la ninfea bianca (Nymphaea) che durante la fioritura, da maggio a settembre, offre uno spettacolo incomparabile sulle acque delle torbiere, oltre al raro nannufaro giallo. Rilevante è la presenza di specie di notevole valore floristico quali l’erba scopina (Hottonia palustris), la Sagittaria (Platyphylla), il giunco fiorito (Butomus umbellatus), il trifoglio d’acqua (Menyanthes trifoliata), una pianta acquatica perenne a rischio di estinzione costituita da sottili fusti prostrati ricoperti da foglie allungate verde oliva riuniti in ciuffi, l’aglio palustre (Allium angulosum), la felce palustre (Thelipteris palustris) ed altre ancora. Una curiosità è rappresentata dalla utricolaria o erba vescica (Utricularia australis), specie acquatica annuale dai fiori giallo oro con fusti flessuosi provvisti di foglie, per la maggior parte trasformate in vescicole, delle quali la pianta si serve per galleggiare sull’acqua e per catturare microorganismi. La vegetazione arborea delle torbiere, da ultimo, è caratterizzata da ontani (Alnus) (tipici delle zone umide), pioppi (Populus), platani (Platanus) (in filari di vecchia data) e salici (Salix).

ITINERARI

Entrata principale: in località “il Fontanì”. Da qui parte il sentiero centrale che attraversa la riserva naturale delle Torbiere e costeggia la zona sud passando dal Monastero di S. Pietro in Lamosa tornando all’inizio; esiste anche un percorso alternativo a quello citato, percorribile imboccando dopo l’entrata a destra per gli ex magazzini della torba costeggiando la zona nord della riserva per raggiungere il nuovo sentiero ad ovest ancora da ultimare, che però non permette ancora di compiere un giro anulare. All’ ingresso del parco è da notare una fontana del XVII sec., da cui sgorga un’ acqua freschissima proveniente dalla rupe della Madonna del Corno. Anticamente la fontana era utilizzata come lavatoio pubblico.

Le lamette invece non sono accessibili, ma osservabili dall’alto, ovvero da un sinuoso profilo morenico che separa le due zone (è consigliabile l’uso del cannocchiale); per raggiungerle si consiglia di seguire le indicazioni per la trattoria Cascina Doss.

Per coloro che invece vogliono coniugare aspetti naturalistici e culturali, si suggerisce una visita al Monastero di S. Pietro in Lamosa o l’itinerario molto panoramico del monte della Madonna del Corno (506 m s.l.m) (seguire le indicazioni dal centro di Provaglio d’Iseo per la chiesetta della Madonna del Corno), da cui si possono osservare la Franciacorta, le Torbiere ed il lago d’Iseo.

INGRESSO
L’ingresso all’area è libero fino ad un numero massimo di 5 persone. Per gruppi più numerosi, è necessario richiedere l’autorizzazione presso il Consorzio.

Informazioni per la visita: Consorzio Torbiere del Sebino, in Via Europa, 5 – c/o Municipio, 25050 Provaglio d’Iseo.

E-mail: info@torbiere.it Tel.: 030/9823141

COME ARRIVARE:

In auto: dall’autostrada A4 Milano-Brescia uscendo al casello di Ospitaletto e seguendo la tangenziale per Iseo, si esce a Camignone. Si prosegue lungo la vecchia strada per Iseo fino al paese di Provaglio. Appena fuori del paese si trova sulla sinistra il Monastero di San Pietro in Lamosa, attuale base di partenza per le visite guidate. Nel paese di Cortefranca vi è un altro accesso alla Torbiera presso la frazione di Timoline.

In treno: da Brescia, utilizzando la linea ferroviaria locale Brescia-Edolo e scendendo alla stazione di Provaglio d’Iseo-Timoline.