Si proseguirà Domenica 28, con il concerto pomeridiano (ore 15.30) intitolato Là ci darem la mano…, la cui prima parte sarà appannaggio della formazione bandistica giovanile BaMoPa Brass, che si cimenterà in una scaletta di celebri inni (Vengo dal cielo, del pastore d’anime Lutero), marce ottocentesche (la Florentiner March di Fucik) e brani strumentali (dall’Arlesienne di Bizet), oltre che di brani anch’essi pensati per una fruizione di massa e resi popolari dalla conseguente diffusione mediatica, come la Olympic Fanfare di John Williams, scritta per i giochi olimpici del 1984, oltre ad alcuni blues e ragtime originali per brass band. La seconda parte del concerto sarà invece dedicata all’esecuzione di alcuni capolavori della letteratura classica per oboe, da parte dell’oboista Christoph Hartmann, primo oboe della prestigiosa compagine tedesca dei Berliner Philharmoniker e dei suoi allievi presso la Salso Musici Accademy, istituzione che persegue gli intenti del Sebino Summer Class su base annuale. In programma, il Concerto per oboe e orchestra da camera in do maggiore K.314 di Mozart, in una trascrizione per soli oboi, scritto nel 1777 per il virtuoso bergamasco Giuseppe Ferlendis, che serviva nell’orchestra dell’Arcivescovo di Salisburgo, di carattere brillante, dai tratti “galanti” tipici dell’epoca e le Otto variazioni sul tema eponimo di Mozart, Là ci darem la mano (dal duetto di Don Giovanni e Zerlina, nel Don Giovanni) scritte da un Beethoven ventiseienne per la formazione allora “alla moda” di due oboi e corno inglese, con grande dispiego di virtuosismo, caratteri e tempi contrastanti, nel perfetto rispetto delle caratteristiche tecniche dell’oboe, a due chiavi, e del corno inglese, uno strumento ad almeno quattro chiavi che all’epoca era un’assoluta novità.