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Passi nella neve: Teatro, Racconti, Voci in Adamello
La guerra non rispetta confini. Non chiede il luogo di nascita delle persone. Non considera importanti le vicende personali. Trascina, in un schiocco, le vite degli uomini verso la fine. Lascia i vivi a struggersi e, paradossalmente, lontana nel tempo, pare quasi un’invenzione da romanzo o da film.
La Prima Guerra Mondiale, al cui centenario ci stiamo approssimando, sembra distante dal nostro tempo, che ha le sue fatiche, ma che ci consegna delle speranze. Non incontrare la guerra sul nostro cammino o su quello dei nostri figli è la più grande. Passi nella neve invoca questa speranza, ne fa silenziosa richiesta insieme a chi ogni anno, su questi sentieri, incontra le voci di chi distese la propria vita nelle trincee per donarci la libertà. Una libertà difesa con urla soffocate, eroismo silente e una resistenza a volte muta, anche nell’altra immane tragedia del ’900, quella Seconda Guerra Mondiale che molti storici considerano non solo in continuità con il primo conflitto ma quasi la inevitabile chiusura di quasi quarant’anni di tensioni nazionalistiche e contese ideologiche mai risolte.
CALENDARIO E PRESENTAZIONE EVENTI
Domenica 21 luglio 2013 ore 9,30
Bocchette di Val Massa (2504 m.) – Temù (Bs)
trinceramenti bellici
PAMELA VILLORESI
BASTA UN GIORNO DI SOLE
da Con me e con gli alpini – Pietro Jahier
Con me e con gli alpini è un racconto-diario davvero unico. Tra squarci lirici e momenti accorati, narra, quasi anticipando alcuni dialoghi tenente-truppa del Sergente nella neve, la vita al fronte tra il marzo del 1916 e il luglio del 1917. La disposizione cronologica degli eventi, spezzata da considerazioni morali, da momenti di versificazione poetica e altri di asciutta prosa, fa emergere, chiarissima, la posizione di Jahier sull’esperienza che accomuna la sua sorte con quella degli altri alpini. Anche di grado inferiore, uomini rudi ma generosi e leali, segnati dalla forte appartenenza al gruppo, essi vivono l’insensata tragedia a cui vanno incontro con incertezze, dubbi e riflessioni talora laceranti: perché alcuni sono chiamati a lavorare e guadagnar sulla guerra, e altri a morire? Una concezione (come scrive Ermanno Paccagnini nella presentazione) ben lontana dalle visioni estetizzanti da guerra-festa di Papini, Marinetti o D’Annunzio, che vedono la guerra come “sola igiene del mondo”, da amare “con tutto il nostro cuore di maschi”, “un caldo bagno di sangue nero” da assaporare “da buongustaio”. Una visione, quella di Jahier, che, considerando “l’utilità” della guerra solo in funzione della libertà, della giustizia e della pace futura, costò all’autore, durante il fascismo, la carriera lavorativa e al suo libro un oblio ventennale.
Al termine presentazione storica sulla Guerra Bianca e visita guidata ai trinceramenti bellici a cura di Walter Belotti presidente del Museo della Guerra Bianca in Adamello.
La partecipazione allo spettacolo è consentita ai possessori del coupon gratuito (vedi box ritiro coupon).
Come raggiungere le Bocchette di Val Massa
Da Temù in alto all’abitato di Villa Dalegno (1376 m.) risali la mulattiera che raggiunge la località Castello. Giunto dopo circa un’ora alle cascine di Prebalduino (1738 m.), prosegui lungo la strada militare. Dopo quattro tornanti abbandona il tracciato più largo per imboccare la mulattiera di guerra che raggiunge i resti della Baita Val Massa (2170 m.) e i ruderi del villaggio militare. Continua per il costone erboso lungo il Segnavia CAI n. 54 fino alle Bocchette di Val Massa (2.504 m.). Tempo medio di percorrenza 3 ore e 45 minuti. Orario di partenza consigliato ore 5 e 30 del mattino.
Da Ponte di Legno dalla località S. Apollonia (1580 m.), vicino al torrente Frigidolfo, prendi il sentiero n. 54 che conduce prima alla Baita di Somalbosco (1954 m.) e poi alla Malga Privisgai (2158 m.) e quindi alle Bocchette di Val Massa. Tempo medio di percorrenza 3 ore e 40 minuti. Orario di partenza consigliato ore 5 e 30 del mattino.
Alle Bocchette di Val Massa si possono ammirare circa 1500 metri di sbarramento protettivo, postazioni per mitragliatrici, grotte ricovero e torrette d’osservazione della Prima Guerra Mondiale ancora intatte. Il panorama spazia dalle cime del Gavia ai ghiacciai dell’Adamello. Il terreno delle Bocchette di Val Massa non consente di disporre sedie. Dovrai accomodarti sulla superficie prevalentemente rocciosa. Porta qualcosa per isolarti.
IMPORTANTE in caso di conclamato e persistente maltempo che possa compromettere la sicurezza dei partecipanti, la manifestazione verrà posticipata alle ore 15 presso il Cinema Alpi di Temù.
domenica 4 agosto 2013 ore 8,30
Rifugio Bozzi Piana del Montozzo (2475 m.) – Ponte di Legno (Bs)
trinceramenti bellici
FABRIZIO BENTIVOGLIO
ALBE DI FANGO
da Trincee – Confidenze di un fante – Carlo Salsa
Anche Trincee, nudo diario più che romanzo, subì durante il fascismo la sorte di altri scritti-verità sulla Grande Guerra. La narrazione, pacata, ironica ma tragicamente cruda che costituiva un’accorata denuncia dell’orrore della guerra, mal si conciliava infatti con la retorica nazionalista e con il mito della “vittoria mutilata”. Quella di Carlo Salsa è una “verità” che, fuori da ogni celebrativismo, si nutre dell’esperienza pienamente vissuta, in quindici mesi ininterrotti, tra il fango e i reticolati, dove si muovono, sospesi tra animalità e lirismo, strani esseri, “curvi sotto i tabernacoli dei teli di tenda e delle coperte inzuppate che si sono costruiti come delle zattere di sacchetti e di rottami su cui sedere. Ed eccoli lì, tutto il giorno, flagellati dalla pioggia, addossati gli uni agli altri, con i piedi immersi nella fanghiglia, come statue di creta non ancora dissepolte”. Ma dentro queste pagine, la sua antologia di morti o moribondi si mescola con lampi profeticamente ironici: “qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E raccatteranno le nostre ossa come portafortuna. Verranno anche ad inaugurare i monumenti e il più famoso imboscato farà il discorso e tirerà in ballo tutto l’armamentario della professione. Poi andranno tutti a Gorizia e ci faranno sopra una bella scorpacciata”.
La partecipazione allo spettacolo è consentita ai possessori del coupon gratuito (vedi box ritiro coupon).
Come raggiungere la Piana del Montozzo
Da Ponte di Legno parti da Case di Viso (1.763 m.). È un percorso facile. Tempo medio di percorrenza 2 ore. Orario di partenza consigliato ore 6 del mattino.
Dal Passo Tonale lascia la macchina in uno dei parcheggi vicino alla Chiesa e dirigiti verso Malga Valbiolo (2.244 m. – anche qui esiste possibilità di parcheggio) proseguendo poi per il Passo dei Contrabbandieri (2.681 m.). Dopo il valico ti affaccerai sulla Piana del Montozzo. Tieni la destra, affronta con prudenza la prima parte della discesa e raggiungi il rifugio Bozzi. È un percorso per esperti, tempo medio di percorrenza 1 ora e 30 minuti. Orario di partenza consigliato ore 6,30 del mattino.
Il Bozzi è uno dei più noti rifugi dell’alta Valcamonica, circondato da importanti testimonianze della Grande Guerra, in parte recentemente restaurate e con un piccolo museo.
Il terreno del Montozzo non consente di disporre sedie. Dovrai accomodarti sulla superficie erbosa. Porta qualcosa per isolarti dall’umidità del prato.
IMPORTANTE in caso di conclamato e persistente maltempo che possa compromettere la sicurezza dei partecipanti, la manifestazione verrà posticipata alle ore 16 presso il Palazzetto dello Sport di Ponte di Legno.
domenica 11 agosto 2013 ore 9,30
Piana dell’Angelo Corno d’Aola – Ponte di Legno (Bs)
nei pressi del Rifugio Petit Pierre m. 1920
BEPPE ROSSO
SOLITUDINE
uno spettacolo dal teatro partigiano di Beppe Fenoglio
adattamento drammaturgico Filippo Taricco, Beppe Rosso
una produzione ACTI Teatri Indipendenti con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
con la collaborazione della Fondazione Ferrero di Alba
Solitudine porta alla luce e intreccia scene e frammenti di quel teatro partigiano a cui Fenoglio, spinto dalla passione per la scena, dedicò l’ultima parte della sua produzione in una prospettiva che mai prima aveva percorso. Il partigiano e la sua condizione durante lo sbandamento dell’inverno del ’44 diventa problematica, il disagio si fa dramma per il nascere delle paure di questi giovani combattenti, pur nella tensione verso la “giusta causa” e l’inderogabile “scelta” fatta. Il partigiano cessa di essere un eroe epico e mostra la sua condizione caratterizzata dalla perdita delle coordinate morali e dalle ambiguità dei comportamenti. La scena si popola di personaggi mitici, tragici, sarcastici, irrisolti nelle loro contraddizioni, inconciliabili con il mondo, tremendamente umani nella solitudine. Quella del comandante partigiano che conosce il suo dovere di militare e sa di risultare odioso alla popolazione; quella quasi animale di Sceriffo, che non resiste nascosto, e ha bisogno di sentir la voce di una donna. Ma anche la solitudine del mugnaio, che non riesce a far sorridere la moglie, né ad imporre il buon senso ai giovani partigiani. Beppe Rosso è l’artista che meglio ha saputo interpretare le atmosfere e i personaggi dello scrittore piemontese, anticipando un meritato ritorno di interesse per un autore dalla scrittura dura e asciutta, dalle ambientazioni brutali e commoventi, che dopo un periodo di marginalità è ora considerato uno dei principali autori del ‘900 italiano.
La partecipazione allo spettacolo è libera.
Come raggiungere la Piana dell’Angelo
Da Ponte di Legno per raggiungere a piedi il rifugio Petit Pierre parti dal piazzale antistante la seggiovia per Valbione e lungo la comoda strada miliare raggiungi prima Valbione (1517 m.) e poi il rifugio compiendo un percorso di quasi 8 chilometri. Percorso facile. Tempo medio di percorrenza 3 ore. Orario di partenza consigliato ore 6 e 30 del mattino. La Piana dell’Angelo si raggiunge dopo circa 20 minuti di cammino dal Rifugio Petit Pierre. Dalle ore 8 saranno disponibili per il pubblico le seggiovie Valbione e Corno d’Aola.
Nei pressi del Corno d’Aola, oltre alla vista dei resti del muraglione che faceva parte dell’imponente forte, si ha una meravigliosa visuale sulle prime line del fronte del Passo del Tonale e sull’imponente cresta Castellaccio-Lagoscuro-Payer-Pisgana dove oggi si sviluppa l’ardito Sentiero dei Fiori.
Il terreno della zona dello spettacolo non consente di disporre sedie. Dovrai accomodarti sulla superficie erbosa. Porta qualcosa per isolarti dall’umidità del prato.
IMPORTANTE in caso di conclamato e persistente maltempo che possa compromettere la sicurezza dei partecipanti, la manifestazione verrà posticipata alle ore 16 presso la Sala Consiliare del Municipio di Ponte di Legno.
Passi nella neve segnala :
da martedì 23 a domenica 28 luglio 2013 – Temù
ANA Sezioni Vallecamonica e Trento
50° Pellegrinaggio in Adamello dedicato a Gianni De Giuli
Le sezioni Vallecamonica e Trento dell’Associazione Nazionale Alpini organizzano, con la consueta ma straordinaria mobilitazione di energie e risorse, una serie di appuntamenti che sfociano, sabato 27 luglio, nell’ascesa delle colonne alla conca del Venerocolo dove si svolgerà la Santa Messa celebrata da S.E. Card. Giovanbattista Re. Il Venerocolo costituì, durante la Grande Guerra, il punto di partenza delle più importanti battaglie della Guerra Bianca. Da qui presero le mosse le epiche azioni che portarono, nella primavera del 1916, alla conquista del Pian di Neve e ai successivi avvenimenti per la conquista del Corno di Cavento e della Conca Presena. Intorno all’esistente fabbricato del CAI, ora Rifugio Garibaldi, sorse nel periodo bellico un grande villaggio militare e la piccola chiesetta in granito che ancora oggi ne è testimone.
Il Pellegrinaggio del cinquantenario è dedicato a Gianni De Giuli (1927 – 2011), per oltre trent’anni guida degli alpini camuni, la cui generosità e tenacia contribuì a far conoscere ben oltre la Valcamonica.
Per informazioni complete su tutte le iniziative del 50° Pellegrinaggio in Adamello: ANA Vallecamonica 0364.321783 – vallecamonica@ana.it