04/04/2013 | ||
20:00 | ||
11/04/2013 | ||
20:00 | ||
18/04/2013 | ||
20:00 | ||
02/05/2013 | ||
20:00 |
Lo stupore è l’alba del pensiero
Dopo il successo delle precedenti edizioni (con oltre 500 iscritti solo all’edizione 2012), partirà ad aprile, presso l’Auditorium Balestrieri (in via Balestrieri 6 a Brescia), la quarta edizione del “Mese Letterario” della Fondazione San Benedetto, ciclo di incontri dedicati all’approfondimento di grandi autori della letteratura mondiale con l’accompagnamento di relatori d’eccezione.
La rassegna si snoderà giovedì 4 aprile (C.S. Lewis, con Edoardo Rialti), giovedì 11 aprile (C. Pavese, con Valerio Capasa), giovedì 18 aprile (G. Pascoli, con Pietro Baroni) e giovedì 2 maggio (A. De Saint-Exupéry, con Davide Rondoni) e avrà come titolo “Lo stupore è l’alba del pensiero”. Le serate inizieranno alle 20.30.
L’iniziativa del Mese Letterario parte da un’esigenza: quella di soddisfare il bisogno fondamentale di cultura che emerge sia dai giovani che dagli adulti e, nello specifico, di presentare figure emblematiche di autori noti e meno noti che possono seriamente contribuire, soprattutto se illustrati da maestri efficaci, a risvegliare quello che Cesare Pavese definiva “il punto infiammato dell’animo”, quella tensione al vero e al bello di cui ultimamente è costituita la stoffa di ogni cuore umano.
Il tema che legherà gli incontri di quest’anno è lo stupore, inteso come condizione imprescindibile per accostarsi davvero al mondo e abbracciarlo e poter instaurare una riflessione adeguata e profonda sulla realtà tutta intera.
Oggi è forte e diffusa la semplice tentazione di evitare almeno in parte la realtà e i suoi richiami, per accomodarsi in sogni virtuali o barricarsi in ragionamenti slegati dall’esperienza. Uno stupore sincero di fronte al creato, riconoscendo come in effetti niente sia mai scontato, è invece il punto di partenza più adeguato per attuare una conoscenza completa del reale e quindi di noi stessi.
Durante il ciclo di lezioni, Lewis, Pavese, Pascoli e Saint-Exupéry ci ricorderanno che proprio tenendo gli occhi aperti sul mondo, con stupore e meraviglia, ci si rapporta davvero con ciò che è dato e si può cominciare con sicurezza su di esso un pensiero non astratto, bensì pienamente ragionevole.