19/05/2013 | ||
16:30 |
Piccolo principe
Teatro Caverna
domenica 19 maggio 2013
Presso l’Aula Magna Martin Luther King, via Dogane, 6 (Palazzolo s/O, Brescia)
Ore 16.30 – Ingresso 7 euro
Una storia per tutte le età, un’età per tutte le storie.
Mettere in scena un testo come il Piccolo Principe significa farsi carico di una sfida doppia: da un lato la difficoltà di confrontarsi con un testo classificato ormai tra “i classici” del Novecento, ma mai appieno compreso né nella letteratura per ragazzi né nelle letture per l’età matura; dall’altro l’ancor più complicata sfida (propria del teatrante) di restituire allo spettatore il complesso di immagini, colori, suoni, suggestioni che un testo come quello di Saint-Exupéry propone.
Ecco quindi che in queste due direzioni ha lavorato Teatro Caverna: la scrittura scenica e l’interpretazione attoriale sono tutte dedicate alla formazione di un testo che sia emozione prima di tutto, le cui parole sonanti siano trasmissione di un sentire e di uno scoprire (il mondo, la vita, le gioie, le difficoltà). L’allestimento scenico invece prevede la massima semplificazione tecnica abbinata ad un grande coinvolgimento dello spettatore.
LA TRAMA
Un aviatore, scoraggiato dalla pochezza emotiva degli esseri umani, si ritrova in panne in mezzo al deserto. Qui incontra un piccolo uomo, che viene da un altro pianeta dove ha imparato che cosa significa prendersi cura di qualcuno e che cosa significa soffrire per questo altro: il Piccolo Principe infatti racconta che sul suo pianeta ha lasciato una rosa a cui dedicava tutte le sue attenzioni.
Nel suo viaggio su pianeti nuovi e strani (abitati da re, vanitosi, ubriachi, scienziati…), il Piccolo Principe impara molte cose, fino ad arrivare sulla Terra, il pianeta dove si confronta con la vita, gli affetti, i riti, la scoperta e finanche il dolore ed il distacco.
Una storia che da un secolo appassiona milioni di lettori, grandi e piccini, capaci di immedesimarsi nei panni di questo piccolo uomo, alla ricerca di qualcosa che gli insegni ancora ad emozionarsi.
LA SCENA
Tutto si svolge sotto la direzione di un unico attore, posto in mezzo ad uno spazio scenico piuttosto limitato, accompagnato da un baule pieno di suggestioni e da tre luci con cui può dialogare. Il baule è il nodo focale della scena. Da esso esce l’attore stesso che, al pubblico seduto tutto intorno a lui, inizia a raccontare la storia del Piccolo Principe. Dal baule escono anche oggetti e personaggi della storia, disegni e proiezioni del viaggio. Ogni quadro che compone il racconto diventa un percorso emotivo di coinvolgimento dello spettatore: le luci si accendono e spengono attorno alla scena creando tramonti e albe continue, le voci dell’attore si alterano creando personaggi di volta in volta dalle caratteristiche diverse, la scena si riempie di buffi oggetti, che si alternano con immagini strane. E’ così che i momenti di divertimento e quelli di riflessione, proprio come nel libro, diventano un continuo alternarsi per dare vita ad una storia che prende lo spettatore, proprio come in un viaggio. Anche l’attore stesso cambia continuamente il proprio personaggio: diviene di volta in volta aviatore, principe, pecora, rosa… E dialoga con voci esterne, con la sua voce modificata in continuazione da strani effetti, con il pubblico che interroga e da cui vuole risposte (il Piccolo Principe non dimentica mai di aver fatto una domanda).
Si tratta di uno spettacolo adatto ad ogni età, con vari livelli di comprensione. Dalla favola che coinvolge il bambino per i suoi aspetti magici, al romanzo narrato che fa diventare l’adulto partecipe di una riflessione sull’amicizia, sull’amore, sui sentimenti. Si tratta, più di tutto, di uno spettacolo che, giocando molto sulla percezione sensoriale e sulla partecipazione emotiva, ci fa scoprire qualcosa del nostro modo di vivere il mondo.
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